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Evento Guest Projects

17 Novembre 2009 – Ore 21.30

Jo di Cameron Jamie – live soundtrack Keiji Haino

Progetto HangarBicocca in collaborazione con Teatro dal Verme
A cura di Andrea Lissoni

JO (60’, 2004) è il film più recente di Cameron Jamie e – come gran parte della sua misuratissima produzione video – non esiste che proiettato in un teatro e con colonna sonora dal vivo, sostanzialmente come fosse una performance. JO è articolato in due parti distinte che mostrano in modo alternato bizzarre cerimonie legate più o meno direttamente alle manifestazioni d’indipendenza in Francia e negli Stati Uniti: le pratiche rituali legate all’identità ed al simbolismo di Giovanna d’Arco e la gara annuale a chi mangia più hot-dog che si svolge il 4 luglio a Coney Island. Fra Orléans, Parigi e gli States, una parata ed una competizione popolare, Cameron Jamie – che avrebbe sentito nominare l’eroina francese in un fast food grazie alle patatine alla Jeanne d’Arc – confronta non solo i valori patriottici delle culture europee e nordamericane, ma anche e soprattutto come (e da dove) si generano, si appropriano, si distorcono e si cristallizzano, gli immaginari contemporanei. Film spiazzante, dalle sequenze e dal montaggio assolutamente inusuale e a tratti sconvolgente per radicalità, bellezza e aggressività, JO è accompagnato dal vivo da una viscerale, apocalittica e potentissima performance musicale del musicista Keiji Haino. JO è, di fatto, un’originale riflessione sulle forme più o meno paradossali di costruzione del mito e dell’immaginario contemporaneo dell’invulnerabilità.

Cameron Jamie (Los Angeles, 1969) è una delle figure più straordinarie e misteriose del panorama artistico visivo internazionale. Ha esposto in gallerie, musei, centri d’arte e festival cinematografici, cura mostre, insegna, ed è un formidabile esploratore e al tempo stesso un conoscitore delle sottoculture e delle loro espressioni, da quelle musicali a quelle visuali e performative. Nella sua ricerca investiga e documenta, con un approccio del tutto personale, tradizioni minoritarie del folklore contemporaneo e forme culturali sconosciute che vivono e si generano ai margini della civiltà mediatica. Per dare corpo a questa minuziosa ed originalissima ricerca, Cameron Jamie fa uso di film, installazioni, disegni, fotografie e live media. I suoi film, presentati esclusivamente nei teatri e sin qui accompagnati dal vivo dalla band di culto della scena rock-metal Melvins o dal grande musicista giapponese Keiji Haino, hanno esplorato soggetti come le sessioni di wrestling organizzate nei tipici cortili (backyards) delle abitazioni californiane dai teenager (BB, 1998-2000), le notti adolescenziali di Halloween trascorse in case abitate da fantasmi (Spook House, 2002-2003), i riti fra il demoniaco, il religioso e l’iniziatico nelle manifestazioni popolari nei paesi del Tirolo per la notte di St. Nikolaus (Kranky Klaus, 2002-2003). Le opere di Cameron Jamie, artista schivo e ritirato dai riflettori del sistema dell’arte contemporanea, sono state presentate nei più importanti spazi espositivi tra cui Walker Art Center (Minneapolis), Salzburger Kunstverein (Salzburg), Neue Galerie am Landesmuseum (Graz), O.K Centrum für Gegenwartskunst (Linz), Whitney Museum of American Art (New York) e Centre Georges Pompidou (Paris).

Keiji Haino (1952) è uno degli artisti più affascinanti ed influenti del panorama musicale sperimentale contemporaneo. Figura misteriosa ed oscura intorno a cui gravita l’intera scena del rock psichedelico e noise giapponese, Haino esordisce nel 1971 con il leggendario gruppo noise-rock Lost Araff e raggiunge notorietà definitiva con il trio Fushitsusha. L’approdo alla carriera solista con l’album Watashi Dake segna una tappa imprescindibile: con sola voce e chitarra dà vita ad improvvisazioni di devastante profondità emozionale. Da più di trent’anni Keiji Haino esplora l’intero panorama delle musiche di ricerca e tradizionali del presente dando vita a performance in cui la riscoperta del suono investe qualsiasi tipo di strumento, dalla chitarra alla voce, dalla batteria elettronica al set di gamelan indonesiano. In Haino la tradizione del noise giapponese più brutale si fonde con quella del free jazz e del blues, dando forma ad un genere del tutto inedito e senz’altro inimitabile. Ha collaborato con i più significativi ed inquieti musicisti a livello internazionale, da Z’EV a Bill Laswell, da John Zorn a Thurston Moore, da Fred Frith ai Faust, incrociando il percorso di artisti visivi aperti sul mondo dei suoni come Tony Conrad, Christian Marclay e, naturalmente, Cameron Jamie. Haino ha pubblicato oltre 100 album.

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